Regionali, lista civica, Romano Spica: “È una priorità investire in competenze tecniche per servire il malato e offrire opportunità di crescita professionale, sociale, umana ai singoli professionisti del settore..”

La fatidica data del 12 e 13 febbraio – giorni in cui si voterà per le elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia – è ormai alle porte.
Vincenzo Romano Spica scende in campo nel Lazio accanto a Francesco Rocca nella lista civica ‘Francesco Rocca Presidente’. Romano Spica è professore universitario e scienziato di fama internazionale, medico genetista, docente di Igiene e Sanità Pubblica presso l’Università degli Studi di Roma ‘Foro Italico’ di cui è stato Preside e di cui attualmente dirige il Laboratorio di Epidemiologia e Biotecnologie. Si è formato negli Stati Uniti, applicando nuovi metodi biomolecolari alla tutela della salute. Ha inoltre ricevuto diversi incarichi in ambito accademico, scientifico, istituzionale.
Professore ci parli di lei, chi è Vincenzo Romano Spica?

“Vivo a Roma dal 1984, quando venni a studiare all’Università. Ho scelto di essere ricercatore e professore universitario per trasmettere quello che avevo imparato all’ estero e aiutare così i giovani a trovare la propria strada nello studio e nella ricerca, qui in Italia.

Lei è da sempre impegnato nella ricerca e un neofita della politica. Cosa lo ha spinto a scendere im campo in questa tornata elettorale?

Ho deciso di intraprendere questo persorso la settimana scorsa per l’incoraggiante ed affettuosa richiesta di amici e colleghi, per la stima e fiducia verso il presidente Francesco  Rocca e la splendida squadra che ha convocato. Il passato di Francesco Rocca, la  sua esperienza internazionale, l’impegno come Presidente della Croce Rossa Italiana e i  risultati che ha ottenuto, misurabili e documentati penso siano già di per sé valore e garanzia. Sento l‘onore e la responsabilità di essere stato chiamato in questo percorso e poter offrire il mio contributo.

La ricerca è la base del progresso e dello sviluppo per le presenti e future generazioni e quando dico ricerca intendo dire ‘portare le idee nella pratica’. Penso quindi al lavoro non solo di ogni medico ma anche di ogni artigiano, imprenditore, agricoltore, funzionario o industriale che deve affrontare problemi nuovi cercando costantemente soluzioni.

Servizio e innovazione e’ il claim  della sua campagna. Cosa significa per lei e come pensa di “fare la differenza”?

Le mie esperienze, non solo professionali e scientifiche ma anche umane e culturali, potranno essere  utili alla causa soprattutto perchè le linee di ricerca scientifica e le attività didattiche da me avviate hanno ormai raggiunto una maturità tale da poter essere messe a disposizione di una motivazione ancora più grande: contribuire alla rinascita sanitaria della Regione Lazio. Appartenere alla squadra guidata dal Presidente Rocca, con cui ho certamente affinità professionali, aiuta senza dubbio ad accrescere le potenzialità del singolo.

Quali sono le linee prioritarie del suo programma?

Contribuire a ridurre le liste d’attesa e valorizzare le istituzioni e il pubblico, difendendo il nostro sistema sanitario regionale.Occorre guardare il presente ma pensare al futuro: questo è il profondo valore dell’innovazione, e cioè affrontare i problemi cercando soluzioni nuove che non siano teoriche ma adattabili alla realtà, che non solo funzionino ma che siano anche utili. Questo non richiede solo visione, investimenti e risorse ma anche educazione alla sanità sia degli operatori che dei cittadini”.

Qual’e la sua visione nel  rapporto tra sanita’ pubblica e privata?
Il settore privato “non deve essere in antagonismo ma anzi in una collaborazione complementare con quello pubblico verso obiettivi condivisi. È possibile prendere il meglio da ambo le parti, ed è tuttavia ragionevole che dopo oltre 40 anni il SSN possa esso stesso richiedere una revisione per migliorare le prestazioni.Ciò implica un approccio multidisciplinare quindi non solo medico, ma anche infermieristico, economico, giuridico e di tutti i tecnici e operatori sanitari, come anche del volontariato che dovrebbe integrare progetti e non supplire a carenze. Ricordiamo sempre che lo spirito portante del SSN è la salute come diritto e valore. Ma le difficoltà a esso collegate emersero prepotenti in tempo di pandemia, in cui a essere colpite furono innanzitutto le fasce sociali più deboli.

Quali sono oggi le priorita’ per una Sanita’ davvero efficiente  e che ruolo  puo’ rivestire  la prevenzione ?

È una priorità investire in competenze tecniche per servire il malato e offrire opportunità di crescita professionale, sociale, umana ai singoli professionisti del settore. Bisogna inoltre comprendere che la sanità pubblica non può reggersi senza fondarsi sulla prevenzione che è soprattutto ambiente e stile di vita, quindi alimentazione e attività motoria: lo sport è un tema portante per la salute (oltre che per il sociale) ed il Lazio dispone di numerosi Laureati in Scienze Motorie che quotidianamente, e con grande professionalità, contribuiscono a contrastare la sedentarietà, alfabetizzare alla salute e integrare interventi di prevenzione primaria, secondaria, terziaria. Bisogna fare un salto di qualità per rendere queste nuove competenze parte integrante delle azioni delle ASL e insieme beneficio alla portata di tutti, indipendentemente dall’età o dalle condizioni.

Un sogno nel cassetto?

Obiettivo primario è quello di valorizzare i giovani. Il sogno è realizzare  un campus aperto per i giovani, ovvero una reale modalità di accoglienza e inserimento e/o formazione dei nuovi laureati. Il modello è quello di CSHL che conobbi quando vivevo in USA, ma in questo caso va pensato aperto a tutti, con l’ offerta di esperienze temporanee in progetti condivisi tra atenei, industrie, laboratori: un vero e proprio percorso finalizzato a qualificarsi e crescere”.

Fonte: https://www.lafrecciaweb.it/2023/01/22/regionali-lazio-lo-scienziato-vincenzo-romano-spica-in-campo-con-francesco-rocca/

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