Regionali, Lista Civica, Scibetta: ”Se Roma fosse valorizzata, camminerebbe da sola, non avrebbe bisogno di incentivi sostegni di alcun genere”

“Dire che sia facile essere una madre, lavorare, portare avanti le proprie passioni, fare altre attività di associazionismo, è falso. Ma soprattutto è precluso a chi non ha delle solide possibilità economiche. Questa è una grande ingiustizia soprattutto di questi tempi, dove è sempre più difficile avere certezze.” Così Beatrice Scibetta, giovane mamma, dottore commercialista, con una passione sfrenata per la politica in piena corsa al Consiglio regionale del Lazio nella Lista Civica con Francesco Rocca presidente.

“Tra la precarietà dilagante e gli esigui aiuti a sostegno delle famiglie, si fanno figli sempre più tardi e sempre di meno – la Regione Lazio è maglia nera per le nuove nascite, stimate a 1,1 figli per donna – non tenendo conto di un’altra grave questione: l’infertilità. Migliaia di donne si trovano di fronte a questo problema che non viene adeguatamente affrontato nel pubblico, visti i tempi biblici di attesa e anche qui, se non si hanno a disposizione delle forze finanziarie cospicue, diventa un ostacolo quasi impossibile da superare. A livello regionale, ci sono politiche familiari che andrebbero portate avanti in maniera incisiva come il sostegno alla natalità, che è fondamentale. Ma sicuramente non possono bastare i 175 euro a figlio che lo Stato concede, è una cifra estremamente bassa rispetto ai costi che conosciamo. Un bimbo questa cifra la quadruplica. L’aiuto economico da solo però non basta, c’è il tema dell’aiuto di vicinanza alle mamme, sia a livello psicologico e sia in termini di servizi, e non parlo solo di asili nido ma delle consulenze sull’allattamento gratuito, sullo svezzamento, sul sonno, sui ritmi dei bimbi, tutti temi che oggi possiamo affrontare nel privato ma che dovrebbero esser messi a disposizione gratuitamente alle mamme. Queste non devono solo essere solo misure assistenziali ma devono essere parte integrante di un sistema di rinascita della Regione.”

E sul turismo:” A Roma abbiamo turisti che rimangono due e giorni e mezzo di media, che spendono sei miliardi all’anno – un quarto di molte altre città italiane – ma il 90 per cento visita solo quattro siti: Pantheon, Colosseo, Castel Sant’Angelo e i Musei Capitolini, nei 15 chilometri quadrati del centro storico. Centocelle è considerata periferia, lì c’è un parco archeologico che non è secondo a nessun altro e cioè Villa Ad Duas Lauros, una villa che era della madre di Costantino, dove c’è il mausoleo di Sant’Elena. Sono dei siti che essendo valorizzati potrebbero portare un indotto clamoroso, un numero enorme di turisti nonché posti di lavoro. A Prima Porta, a via Vitorchiano, c’è la Tomba del Gladiatore e non c’è neanche un biglietto di accesso. È dovuto venire Russell Crowe nel 2012 a pubblicizzarla, perché non siamo stati in grado neanche di fare questo. Se Roma fosse valorizzata, camminerebbe da sola, non avrebbe bisogno di incentivi sostegni di alcun genere. I ragazzi non dovrebbero partire da Roma ma tornarci.”

“La mia generazione non dovrebbe cambiare città, dovrebbe cambiare questa città!“ conclude.

Fonte: http://opinione.it/politica/2023/01/26/valentina-diaconale_beatrice-scibetta-regione-lazio-territorio-valorizzazione-rocca-presidente/

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